Il collocamento disabili. Un fallimento annunciato.
Dopo la pandemia il sistema del collocamento disabili farà fatica a ripartire e non sarà in grado di affrontare le nuove sfide occupazionali. La politica pressata dai gravi problemi economici e sociali non avrà la dovuta attenzione verso i disabili e le aziende soggette agli obblighi della legge 68/99. Quindi le speranze di riforma del collocamento disabili diventeranno ancora più flebili. Al silenzio politico e istituzionale si accompagnerà, il mutismo dei mass-media e di tutte le parti sociali che dovrebbero sostenere l’ occupazione dei disabili. Anche la volontà dei disabili e delle aziende si sono assopite. Nessuno sostiene e rivendica propri diritti e i propri bisogni. Le rivendicazioni collettive hanno lasciato spazio al ribellismo sterile e all’invettiva narcisistica sui social. Creando un vuoto sociale d’interesse e di partecipazione.
Ma qualsiasi cambiamento richiede di partire dalla realtà; una realtà che evidenzia una serie di contrattazioni che hanno compromesso il sistema di collocamento dei disabili. Ragioni di un fallimento annunciato dalla:
- scarsa preparazione del personale degli uffici provinciali,
- burocratizzazione degli uffici,
- assenza di una gerarchia regionale e nazionale,
- incapacità di applicare il concetto di collocamento mirato,
- alto tasso di evasione ed elusione degli obblighi,
- rapporto coercitivo con le aziende,
- disattenzione della classe politica,
- mancanza di dati statistici aggiornati e credibili.
C’è voluta una sollecitazione dal basso per avere un’ Interrogazione parlamentare e quindi scoprire che gli avviamenti al lavoro sono mediamente il 3,4% (circa 20-30.000 persone) dei circa 800.000 iscritti. Una percentuale fra le più basse d’Europa e che solo 1.231 aziende hanno fatto richiesta dei benefici economici di legge. Finalmente un articolo sulla stampa nazionale! (L’ultimo risale al 2015). Continueremo su questa linea e Il 27 novembre verranno depositati 10 emendamenti alla legge Finanziaria che mirano a potenziare: il ricorso alle convenzioni con le cooperative sociali previste dal’art 14 del D.Lgs 276/03, all’inserimento nelle pubbliche amministrazioni, al collocamento dei disabili psichici, sensoriali e con malattie rare ecc.
Il Covid ci sta togliendo tanto ma ci offre l’opportunità di cambiare, di riflettere e decidere cosa fare.
Marino Bottà